I gioielli in ottone si rovinano esattamente come quelli in rame o in argento sebbene più lentamente. Avevamo già visto come pulire l’argento annerito o meglio i vari tipi di argento, vediamo oggi come pulire la bigiotteria in ottone con rimedi naturali.
L’ottone è una lega, principalmente di rame e zinco ma non è escluso che vi si possano trovare tracce anche di altri metalli. Inoltre, come nel caso dell’argento, anche qui possiamo avere una placcatura o una finitura lucida applicata. Si parla perciò di ottone vero, ottone placcato e ottone grezzo (ovvero non trattato). Come vedere se il vostro oggetto è in vero ottone? Se avete a portata di mano una calamita sappiate che l’ottone non vi si attacca, perciò se il vostro oggetto viene calamitato è molto probabile che si tratti di ottone misto a ferro o acciaio.
La bigiotteria in ottone placcato o lucidato o comunque non in vero ottone (per semplificare usiamo questa definizione), come capirete è più difficile da pulire. Potrebbe bastarvi un panno umido e poche gocce di limone oppure potrebbe convenirvi ridarle nuova vita attraverso l’uso di patine ma lo vedremo poco più avanti. Per quanto riguarda l’ottone vero e non trattato, quello grezzo, il rimedio all’ossidazione e all’annerimento è sotto i vostri occhi.
Pulire la bigiotteria in ottone: il rimedio fai da te
Prendete due cucchiai di aceto bianco e due cucchiai di sale e mischiate tra loro. Se la superficie da pulire è molto molto piccola, potrebbe essere il caso di un orecchino, potete allungare la soluzione con dell’acqua tiepida. Prendete poi un panno, che non perda pelucchi possibilmente e che sia morbido, e armatevi di un po’ di pazienza. Ecco, quest’ultima cosa che vi dico, “avere pazienza”, non è un modo di dire per allungare il discorso… ci vuole olio di gomito, l’ho sperimentato in prima persona. Devo dire però che i risultati sono stati validissimi, ho avuto più soddisfazione che a pulire l’argento.
Conosco altri rimedi fai da te ma non li ho sperimentati mai. So che si usa il ketchup, sì il ketchup… e resta sempre valido il contributo del succo di limone.
Ovviamente se avete oggetti grandi da pulire, maniglie in primis, o molta bigiotteria e gioielli potete anche optare per il noto Sidol… però le confezioni non sono piccole e bisogna essere certi che si tratti di ottone.
Trattare l’ottone con patine
Questo è un accorgimento che può tornarvi utile anche nel caso dobbiate adattare qualche componente metallico a dei progetti (orecchini, chiusure per collane, ganci…), qualche dettaglio in più lo trovate in patine colorate per metalli. Se non potete in alcun modo recuperare la brillantezza dell’ottone, o perché l’ossidazione è in stato avanzato o perché l’ottone è misto a ferro/altro metallo potete “colorarlo”. Sì, potete dipingerlo usando delle patine specifiche, la marca più nota è la Vintaj ma mi pare di ricordare che anche la Stamperia venda dei prodotti ad hoc. Come funzionano? Semplice, si stendono con un normale pennellino di quelli che trovate in cartoleria e asciugano in pochi minuti. Si possono mischiare tra loro e poi con la carta vetrata potete “grattare” via un po’ di colore, scolorarle insomma, creando un effetto vintage. Quest’ultimo sistema ha più successo su accessori non troppo piccoli perché altrimenti l’effetto si vedrebbe poco.
E voi? Avete sperimentato altri rimedi?