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Spazi per artigiani: il fenomeno dei coworking

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Inizi a creare dei bijoux o degli oggetti e ti dici: “compro qualcosina per provare se poi mi piace e mi viene bene vedo…” e nel giro di pochi mesi hai accumulato materiali, colori, piccoli attrezzi di cui ti sembrava di poter fare a meno ma invece eccoli là nel tuo cassetto. Casa tua non ha una stanza da dedicare solo alla tua passione, cerchi di infilare tutto nei ritagli di spazio ma poi succede che inizi a vendere e la cosa si fa più seria.

Occorre trovare uno spazio per lavorare, uno spazio dove tutti i tuoi strumenti siano a portata di mano e ben conservati.

Sono nate principalmente con questo intento le prime realtà di coworking artigiano in Italia. Dall’idea cioè di affittare degli spazi condivisi con altri creativi. Ben presto però le associazioni ci hanno investito e da semplice laboratorio fisico il coworking artigiano è diventato bottega condivisa: si lavora spalla spalla e le nostre tecniche e ispirazioni si contaminano. Non solo: si organizzano corsi per imparare a trattare un certo tipo di materiale e spesso gli insegnanti sono altri artigiani che non provengono da un ente di categoria o da un’agenzia di formazione… sono creativi, gente che ha sperimentato e che ha inventato un modo per riutilizzare qualcosa.

Quali sono i costi dei coworkign per artigiani?

Di solito viene proposta una quota annuale associativa, si tratta spesso di cifre basse (intorno ai 10€) visto che parliamo d associazioni culturali o senza scopo di lucro. Dopo di che gli abbonamenti mensili variano in base ai servizi scelti e agli ingressi: un po’ come per la palestra. Puoi scegliere di usare uno spazio tutti i giorni o comunque quando vuoi o stabilire fasce orarie/giorni. Puoi scegliere se includere nel tuo abbonamento la partecipazione a corsi e workshop. Le cifre mensili, dai dati che ho io, vanno da qualche decina di euro fino a circa 100€.

Le città con maggiore presenza di coworking sono Milano, Torino, Firenze e Venezia ma la cosa interessante è che ogni realtà si lega alla vocazione del territorio. Nella mia città, Firenze, pioniere del coworking artigiano è senza dubbio l’associazione Lofoio da cui il sito www.lofo.io . Altra cosa importante da sottolineare è che a fronte di un costo contenuto rispetto all’affitto di un locale, avrete la possibilità di usare apparecchiature innovative (per la stampa in 3d ad esempio) che normalmente non vi sareste mai potuti permettere. Secondo Stefano Binda, responsabile CNA per l’Area Metropolitana di Milano, il futuro degli artigiani è nei coworking… potrebbe essere così ma sono dell’idea che il coworking da solo non basti a rilanciare il settore, serve un cambio di passo anche in fatto di burocrazia e fisco (dove già qualcosa è stato fatto). Un creativo non deve perdere di vista quello che è l’oggetto del suo lavoro. E nelle vostre città ci sono realtà di questo tipo? Quali sono i costi?

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